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Scendere e salire in Google

Non è inusuale che un sito web, magari presente in rete da diverso tempo, possa subire il cosiddetto “declassamento” da parte del più famoso tra i motori di ricerca, Google.

I motivi per cui questo accade possono essere molteplici e, spesso, sono dovuti ad una gestione disattenta e poco funzionale di quelli che sono i vari parametri dettati dal motore di ricerca sopra citato.

Una delle ultime variazioni per quanto riguarda il controllo del ranking all’interno di Google è stata apportata con l’arrivo dell’algoritmo Panda, senza dubbio uno degli aggiornamenti più controversi elaborati dal colosso mondiale delle ricerche web.

Le regole imposte da questo algoritmo, infatti, non sono mai state troppo chiare, causando una serie di misunderstanding che hanno, inevitabilmente, condotto tutti coloro che non sono particolarmente avvezzi alla pratica del SEO (sigla che indica tutti i processi di ottimizzazione per i motori di ricerca) a veder crollare il proprio posizionamento online.

In realtà, la funzione di Panda, se pur con dei difetti di fondo, è lodevole; l’algoritmo, infatti, ha permesso la rimozione dei siti di bassa qualità dal motore di ricerca, processo che ha notevolmente migliorato la qualità dei risultati di ricerca.

Il 21 maggio 2014, Google ha rilasciato l’update Panda 4.0

Probabilmente il più grande aggiornamento del 2014 e anche il maggiore responsabile del declassamento di molti siti web.

La cosa fondamentale da sapere è che Google Panda non si limita ad una penalizzazione “circoscritta”, ma provoca un declassamento a livello di dominio; questo vuol dire che se in precedenza avete avuto contenuti di bassa qualità, la penalizzazione poteva ricadere esclusivamente sul sito web, mentre adesso sarà penalizzato l’intero dominio.

Quali sono i metodi migliori per risalire nella classifica di Google e sconfiggere le dure penalizzazioni di Panda?

  • Sbarazzarsi dei contenuti di bassa qualità
  • Eliminare le pagine inutili se esse sono indicizzate da Google
  • Evitare di pubblicare troppi annunci pubblicitari
  • Tempo di caricamento lento
  • Pratiche di “Black hat SEO” (pratiche mal viste da Google per tentare di migliorare il posizionamento del proprio sito web)

Quali sono, invece, le pratiche da prediligere per far risalire il proprio sito nel ranking di Google?

  • Scrivere contenuti di qualità
  • Individuare attentamente le keywords più cercate
  • Evitare il cosiddetto “keywords stuffing”, ovvero, l’utilizzo massivo di parole chiave
  • Evitare i siti “dofollow”
  • Migliorare la diffusione dei propri contenuti sui Social Networks

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