Blog

Perchè le imprese sottovalutano il web?

C’è un luogo comune tratto dalla realtà : in Italia risiede il record europeo di microimprese.

[…] le imprese con un numero di addetti fino 10 ed un fatturato annuo fino a 2 milioni di Euro, sono oltre 4.100.000, ovvero il 95% di tutte le imprese in Italia; il 93,2% di tutte le imprese nell’U.E. a 19 (circa 18 milioni) e occupano il 47% della totale occupazione privata, non agricola, in Italia; il 39% nell’Unione Europea (UE 19); l’11% negli Stati Uniti.

L’Italia detiene il record europeo della delle microimprese

In aumento assoluto e relativo nell’ultimo decennio, sono “embrioni” dell’intero sistema imprenditoriale.
(tratto da microimprese.eu)

Eppure vi è un luogo meno comune e che affrontiamo in queste righe, probabilmente con assenza di tatto ma parallelamente di buonismo poco utile : le microimprese, soprattutto nel nostro Paese, persistono a sottovalutare e svalutare le potenzialità del web e del marketing.

Web…

Nella sua esperienza la web agency Worldonweb, sia pur nell’area economica fra le più sviluppate del Paese (Milano città e provincia) è in pressing quotidiano nei confronti di molti dei quali non ritengono la promozione sulla rete una priorità.

Questione di poca informazione?
Oppure di mentalità che radica le proprie convinzioni in strumenti più “territoriali”?
Probabilmente entrambe.

Per molti imprenditori il “locale” rappresenta ancora il bacino d’utenza da cogliere, da coinvolgere e attrarre.
Come convincere i microimprenditori a convogliare il loro business verso una platea senza confini quale solo internet puo’ essere?

Lo strumento della rete è indubbiamente, lo si è detto a piu’ riprese, uno dei maggiori atti rivoluzionari nella vita di tutti noi e nel mondo del lavoro, delle imprese, della comunicazione e lo scambio di merci.

Nonostante tutti questi anni di discussioni in pochi sono già in grado di intravederne le potenzialità e fissarvi un proprio piano di sviluppo; lentamente, però qualcosa si muove.

Fra i neoimprenditori è chiara l’esigenza di esserci, di promuovere la propria azienda prima attraverso la rete che con altri mezzi. E’ fra questi che va segnalata piu’ di una nota positiva : sempre più redigono il business plane, esclusivamente pensando al proprio business on line, vendendo attraverso un e-commerce la merce prodotta, in proprio o da terzi.
Non piu’ negozio fisico dunque, ma negozio virtuale (e magazzino reale).

Marketing…

Negli ultimi mesi anche nel nostro Paese, ha preso forma e consistenza l’efficacia dello strumento dei coupon, a partire da Groupon e Let’s Bonus, che promuovono servizi & prodotti : dalla cena al ristorante, al massaggio in beauty farm, dal week end al mare alla tv da 42 pollici.
Il forte sconto come forma pubblicitaria per farsi conoscere e promuovere il business.

Bene, si dirà : il successo di iniziative di puro web marketing è segno di un veloce cambio di mentalità.
Eppure…

Eppure chi quei coupon li ha provati almeno un paio di volte ha certamente constatato un’amara realtà : molti imprenditori scambiano l’atto promozionale per un’occasione di incasso, basso ma certo, escludendo quasi del tutto la forma di servizio cortese e attento e la trasparenza dell’offerta.

Invece in parecchie di queste occasioni torna l’antico vizio della microimpresa di cui parliamo : non promozione ma realizzo, non “marketing” ma “occasione”.
Dunque : si confonde la possibilità di fidelizzare nuovi clienti con l’occasione di un incasso unico e irripetibile.

Personalmente tengo molto al contorno, all’esperienza dell’acquisto.
Il servizio è fondamentale per imprimere la migliore impressione in un cliente che non solo tornerà ma promuoverà il business attraverso il passaparola, con amici e conoscenti.
Tutti noi di solito agiamo cosi’.

Quindi…

Gli esempi fatti, non a caso sono avvolti sul perno del web 2.0

Che si tratti di un sito web, si progetti di ottimizzare la propria presenza nei motori di ricerca o di una forma
pubblicitaria efficace, tutti gli strumenti di marketing utilizzati hanno un’utilità e un’efficacia da soppesare, certo, ma mai da sottovalutare e sempre da gestire con tatto imprenditoriale.

Essere imprenditore avveduto significa anche gestire gli strumenti, dosarli nel tempo e con una corretta strategia, prima durante e dopo l’uso.

Investire in una campagna promozionale, senza il supporto del servizio al cliente che si avvicina grazie ad essa, è un peccato originale che ogni imprenditore deve abbandonare.

In questi casi il consiglio di un consulente, di una web agency, di un designer, non sono mai tempo sprecato ne soldi gettati, ma un investimento sulla crescita imprenditoriale.

Sia dell’imprenditore che dell’impresa.