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E-commerce: le regole fiscali per vendere

Vendere sul web sembra la cosa più semplice del mondo. Fare un sito, riempirlo di annunci e foto, predisporre le modalità di pagamento ed il gioco è fatto.

Nulla di più illusorio. In realtà, approcciare alla vendita online è complicato quasi quanto se steste per aprire un vero e proprio punto vendita.

Tra gli obblighi fiscali, in primis figura l’apertura di una partita Iva.

Parallelamente necessita anche l’iscrizione alla camera di commercio che è obbligatoria e a pagamento annuale, in quanto possedere un sito e-commerce equivale ad esercitare la professione di imprenditore commerciale.

Nella maggior parte dei casi è prevista anche l’iscrizione all’INPS, che di certo non conforta. E’ il caso ad esempio di una attività che si svolge a tempo pieno o quando si decida di partecipare al capitale sociale.

Realizzare un sito e-commerce significa inoltre rispettare l’obbligo di regolarizzare gli acquisti.

Mantenere le fatture di ogni prodotto che si compra per poi essere rivenduto, ma non solo.

Se state ancora pensando di aprire un e-commerce per riuscire a vendere soprattutto fuori dall’Italia, sarebbe bene riflettere sulla compravendita di beni e servizi europei ed extraeuropei.

In questi casi infatti sono previste regolamentazioni contabili differenti, riferibili anche alla rendicontazione.

Infine, se non avete ancora pensato al commercialista, forse è arrivato il momento di farlo. La contabilità di ogni attività commerciale o imprenditoriale in genere necessita di un controllore che sia in grado di tenere i vostri documenti contabili.

Lungi dallo scoraggiarvi ad aprire un sito e-commerce, vi consigliamo quindi di fare attenzione ad ogni obbligo fiscale da adempire per evitare di incorrere in antipatiche sanzioni.

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